Alla ricerca del ghiaccio di inizio stagione sulle montagne rocciose canadesi
13 dicembre - 24 dicembre 2023
L’avventura del nostro Ambassador Claudio Migliorini alla conquista delle cascate di ghiaccio canadesi: un diario di viaggio che ci porta alla scoperta di luoghi selvaggi e unici dove mettere alla prova la propria voglia di verticalità.
Rocky Mountain Canadesi: negli anni ho sempre guardato e letto con grande curiosità per questi luoghi e sicuramente erano, ma lo sono tutt’ora anche dopo questa prima visita, nella lista delle cose da fare e vedere. L’idea comincia a prendere forma ad inizio novembre assieme all’amico Francesco (Rubbiani): nonostante i propositi, gli impegni reciproci delle ultime stagioni ci hanno sempre portato in direzioni diverse, ma questa volta sembra che tutto si incastri alla perfezione per poter vivere un’avventura assieme. Un viaggio di questo tipo ben si presta ad un gruppo allargato e assieme a noi partiranno anche gli amici Matteo Guardini e Alessio Tait, Nicola Castagna e Paolo Valentini.
In Canada la stagione dell’arrampicata su ghiaccio comincia solitamente già ad inizio novembre. L’idea è di sfruttare al massimo la nostra finestra di tempo libero nella seconda metà di dicembre; siamo speranzosi di trovare linee di ghiaccio già ben formate e non troppa neve al suolo, dato che siamo in anticipo sulle importanti nevicate invernali. Non saranno comunque da sottovalutare il pericolo valanghe: i pendii che si trovano al di sopra di molte cascate o durante gli avvicinamenti sono spesso potenzialmente pericolosi. Saranno 12 giorni effettivi, nei quali spero di riuscire a visitare più valli diverse a me sconosciute: un grazioso appartamento a Canmore sarà la nostra base e un potente Ford Explorer 4x4 il nostro mezzo di trasporto.
Abbiamo volato su Calgary e da lì in un’ora e mezza siamo arrivati in piena notte a Canmore. Nelle prime due giornate abbiamo visitato aree con più facile e breve accesso, così da smaltire le fatiche del viaggio e cominciare a capire come organizzare ogni giorno la logistica. Preziose sono state le informazioni di amici che già erano stati già in precedenza in questa zona e quelle reperite sul posto. Le giornate, a parte qualche occasione, sono sempre cominciate prima dell’alba: abbondante colazione e via. Seguivano km e km di auto per raggiungere le varie aree: lunghe e larghe strade in un ambiente straordinario, che ci incollava tutti col naso ai finestrini per non perdere nemmeno uno scorcio di ciò che ci si presentava davanti. Gli avvicinamenti alle cascate sono sempre stati fatti a piedi, solo un paio di volte abbiamo utilizzato gli sci da scialpinismo. Abbiamo trovato temperature non troppo rigide: eravamo spesso tra i -5 e gli 0 gradi. Solo nelle ultime due giornate abbiamo arrampicato con temperature più consone alla zona ed al periodo: i -13 all’auto sono un buon indicatore di ciò che ci aspetta.
In alcuni momenti della stagione qui si arriva tranquillamente a temperature ancora più rigide, sotto le quali diventa però impossibile arrampicare. Le “miti” temperature trovate unite alle buone condizioni degli itinerari ci hanno sicuramente permesso di “soffrire” meno in termini di freddo.
L’avventura nell’avventura: in testa c’è di visitare la Ghost Valley, famosa per le sue linee di ghiaccio e un poco “temuta” per i suoi avvicinamenti in auto. Normalmente, lasciata la strada principale, è necessario affrontare in auto percorsi ghiacciati e innevati per 15-20 km, affrontare un paio di guadi del fiume e avere un buon orientamento per districarsi tra i molteplici bivi che si incontrano: fondamentale un buon 4x4 ed essere un buon autista. Per quanto riguarda invece alcune altre aree sarebbe sufficiente un’auto normale. Nella North Ghost Valley sono state affrontate le cascate di ghiaccio Hydrophobia WI5+ V 150m e The Sorcerer WI5 V 210m.
La cascata di ghiaccio Hydrophobia, nascosta nella parte posteriore di un profondo canyon e circondata da maestose pareti rocciose, si presenta come un'imponente cascata di ghiaccio, che richiama gli avventurieri più arditi con il suo aspetto inaccessibile e la sua bellezza. Questa meraviglia naturale richiede una preparazione attenta, poiché la salita comporta la traversata di un tratto ghiacciato per raggiungere il fulcro della sfida: un ripido pilastro di ghiaccio puro. Il percorso si sviluppa lungo tre emozionanti tiri, richiedendo non solo ottime viti per la protezione ma anche una forte determinazione. La vera magia di Hydrophobia si svela nella salita: ogni movimento ti porta più vicino al cuore pulsante del ghiaccio, con condizioni che variano a seconda della stagione, rendendo ogni ascensione un'esperienza unica.
The Sorcerer è una cascata di ghiaccio spettacolare e isolata, situata in un ambiente mozzafiato all'interno di un canyon circondato da imponenti pareti rocciose. Questa formazione offre un percorso di arrampicata su ghiaccio di grado WI5 che si estende per circa 700 piedi (212 m) suddivisi in quattro tiri principali, con un quinto facoltativo, offrendo una sfida entusiasmante per gli scalatori esperti. Gli arrampicatori iniziano con una salita su ghiaccio moderato, seguita da un breve e ripido pilastro, proseguendo poi su ghiaccio inclinato verso destra. I successivi tiri includono tratti di neve e ghiaccio facile che conducono a una colonna principale verticale, culminando con una traversata fuori da una grande grotta e una salita lunga su ghiaccio sempre più inclinato.
Grazie ad una buona determinazione siamo riusciti ad arrampicare tutti i giorni. Il gruppo si è affiatato sempre più giorno dopo giorno ed ognuno ha avuto modo di vivere appieno questa esperienza. Ancora una volta il gruppo è stato la chiave per la buona riuscita di questo viaggio ed inoltre, oltre agli obiettivi alpinistici raggiunti, condividere queste esperienze con altre persone è sempre motivo di grande arricchimento, potendo ad ogni occasione imparare qualcosa da ognuno.
Continua...